Manosphere and other spheres
La menosphere e altre sfere - breve nota
[Versione in italiano sotto]
But first a word…Velluto is a reader-supported publication, only made possible by the support of you, my amazing readers. As it enters it’s third year I ask that if you enjoy reading it then you consider becoming a paid subscriber if you can. Over the years I’ve shared a lot of what I know, a lot of what I find out, and this platform has given me a chance to add my (female) voice to the media environment. I mean less mediating, less time and energy spent convincing male editors that my pitch is valid. There will always be important essays shared for free- like the below, but more things are going behind the paywall to ensure I can dedicate time to this. Thank you for reading, thank you for being here and thank you for sharing my work far and wide (if you enjoy this one I would be so grateful if you could do the same). I feel lucky to have you stop by and give me your attention, if only for just a few minutes.
Back in August, I spent some time isolated in the Finnish forest, as I often do, given that my husband Juha is from there and we both love putting some distance between ourselves and the chaos of contemporary Italian life. Life in Italy these days is far from the sweet Dolce Vita—it’s filled with stress and concerns about the future. This is partly due to a dysfunctional State and partly because of the lack of perspective for what lies ahead. Nothing seems to change or even show a desire to change.
Anyway, up there by the Baltic Sea and deep in the forests of Eastern Finland, I found myself reflecting on the electoral campaign, noticing how even liberals were engaging in full-on propaganda. Sure, this might be a propaganda that aligns with my beliefs, thematically speaking, but it’s still propaganda—a way of speaking solely to one's own bubble, misreporting the other side’s arguments in an intellectually dishonest way, and mocking opponents. I’m not suggesting that the Fox News and MAGA crowd are any better; in fact, their propaganda is more vicious and their tone more offensive. What I’m saying is that we, who believe we’re on the “right side,” often fail to recognize how deep we are in our own side's propaganda and the impact it has on our thoughts, as well as our ability to generate ideas and language that aren’t just clichés.
I wrote about this, as well as the model of masculinity that the MAGA campaign was pushing, acknowledging that the discourse was sometimes more reasonable than we liberals were willing to admit. Does this mean I’m defending the likes of JD Vance and Musk, with their obsession with birth rates and their view of women as merely instrumental to their vision? Of course not. I’m simply saying that we need to pull our heads out of our echo chambers and start writing, thinking, and speaking more freely, searching for opinions that aren't so regimented.
The longform essay I wrote was published in Italy at the end of September, in a magazine called Il Foglio Review, created by Annalena Benini and edited by her and Paola Peduzzi.
You can find it online (on Google Chrome you can get it automatically translated, and the translation is honestly great) by searching my name and “Il Foglio Review.” No platform loves external links, and this one is no exception. In that piece, I delved into themanosphere, which is all the rage in current conversations.This election was, to me, clearly about conflicting ideas of masculinity from the outset. To act surprised now that young men voted the way they did is just another sign of the echo chamber we desperately need to break free from.
Ma prima, una parola... Velluto è una pubblicazione che vive grazie al supporto dei lettori, come te (sì proprio te, all’americana), che lo rendi possibile. Ora che siamo arrivati al terzo anno, se ti piace quello che leggi, ti chiedo di considerare l'idea di abbonarti, se ti è possibile. In questi anni ho condiviso tante cose che ho imparato, tante riflessioni, e questa piattaforma mi ha dato la possibilità di portare la mia voce (femminile) nel panorama mediatico. Significa meno necessità di mediare, meno tempo e energie spese per convincere editori spesso maschi (ovviamente le mie preferite sono donne e alcuni maschi selezionati) che la mia proposta è valida.
Ci saranno sempre articoli che condividerò gratuitamente, come quello qui sotto, ma sempre più contenuti finiranno dietro il paywall, così da poter dedicare il giusto tempo a questo progetto. Grazie per leggere, grazie per esserci e grazie per condividere il mio lavoro (se ti piace questo, sarei davvero felice se potessi fare lo stesso). Apprezzo molto che tu mi stia dando un po' del tuo tempo, anche solo per pochi minuti.
Ad agosto, ho trascorso un po’ di tempo isolata nella foresta finlandese, come faccio spesso, dato che mio marito Juha è originario di lì, e a entrambi piace allontanarci dal caos della vita italiana. La vita in Italia, di questi tempi, è tutt'altro che dolce: è piena di stress e preoccupazioni per il futuro. Questo è dovuto in parte a uno Stato disfunzionale e in parte alla mancanza di prospettive. Nulla sembra cambiare, né mostrare alcun desiderio di farlo.
Comunque, lassù, tra il Mar Baltico e le fitte foreste della Finlandia orientale, mi sono trovata a riflettere sulla campagna elettorale, notando come persino i liberali stessero facendo ricorso a una vera e propria propaganda. Certo, potrebbe trattarsi di una propaganda che si allinea con le mie convinzioni, per quanto riguarda i temi, ma resta comunque propaganda: un modo di parlare esclusivamente alla propria bolla, riportando in maniera intellettualmente disonesta gli argomenti dell'altra parte e prendendo in giro gli avversari. Non sto suggerendo che quelli di Fox News e i sostenitori di MAGA siano migliori; anzi, la loro propaganda è più spietata e i toni più offensivi. Quello che intendo dire è che noi, che ci consideriamo dalla parte “giusta”, spesso non ci rendiamo conto di quanto siamo immersi nella nostra stessa propaganda e dell’impatto che ha sui nostri pensieri, oltre che sulla nostra capacità di generare idee e linguaggi che non siano solo cliché.
Ho scritto di questo, e anche del modello di mascolinità che la campagna MAGA stava promuovendo, riconoscendo che a volte il loro discorso era più ragionevole di quanto noi liberali fossimo disposti ad ammettere. Questo significa che sto difendendo personaggi come JD Vance e Musk, con la loro ossessione per la natalità e la loro visione delle donne come semplici strumenti per il loro progetto? Ovviamente no. Sto solo dicendo che dobbiamo uscire dalle nostre bolle e iniziare a scrivere, pensare e parlare più liberamente, cercando opinioni meno inquadrate.
Il saggio longform che ho scritto è stato pubblicato in Italia alla fine di settembre, su una rivista chiamata Il Foglio Review, creata da Annalena Benini e diretta da lei e Paola Peduzzi.
Lo potete trovare online (su Google Chrome si può tradurre automaticamente, e la traduzione è davvero ottima) cercando il mio nome e “Il Foglio Review”. Nessuna piattaforma ama i link esterni, e questa non fa eccezione. In quell’articolo ho approfondito il tema della manosphere, che è sulla bocca di tutti al momento. Questa elezione riguardava, a mio avviso, idee contrastanti di mascolinità fin dall'inizio. Fingere di essere sorpresi ora perché i giovani uomini hanno votato come hanno fatto è solo un altro segnale dell'eco-chamber da cui dobbiamo assolutamente uscire.
Continuo a divorare in egual misura, in inglese/italiano, tutto ciò che scrivi. Complimenti!